Oggi cercherò di fare un po’ di chiarezza sul metodo di studio.
Quando ci si riferisce alla necessità di trovare un proprio metodo di studio, che funzioni e che permetta di apprendere in modo soddisfacente una determinata materia o disciplina, ci stiamo riferendo ad un insieme di strategie, di tecniche e ad uno specifico assetto mentale.
Prima di cominciare, vorrei fare qualche premessa di carattere generale:
- il metodo di studio è un mix del tutto personale, cioè diverso da individuo a individuo: non esiste un metodo buono per tutti o migliore in assoluto;
- avere un metodo di studio efficace non è qualcosa di innato e neppure ci sono soggetti cronicamente incapaci di trovarne uno che funzioni: si può (e si deve) imparare;
- trovare il metodo di studio ideale per ognuno di noi è possibile, ma richiede tempo: questo sarà tanto più breve quanto più assiduamente ci cimenteremo in tentativi, allenamenti e affinamenti progressivi.
Se è vero che per ognuno esiste un proprio, personale metodo, è anche vero che in ogni metodo efficace si ritrovano sempre alcuni elementi.
In questo articolo analizziamo i primi due: l’assetto mentale e l’ambiente.
Assetto mentale
Intenzione
Come in tutte le cose, anche per trovare il metodo di studio adatto è necessario volerlo.
Essere intenzionati a studiare è il primo passo.
Perchè dico questo?
Perchè qualche volta i ragazzi che incontro vogliono ‘andare bene’, ma senza davvero dover studiare. Come se studiare fosse qualcosa di terribile, noioso, assolutamente poco interessante e pure inutile.
Sono dell’idea che gli adulti di riferimento non dovrebbero mai rinunciare ad affermare che studiare è bello.
Senza la pretesa di convincere (almeno nell’immediato…), ma senza rinunciare a ripetere, credendoci, che conoscere è la più grande forma di libertà che un essere umano possa sperimentare.
Io sono convinta che le parole plasmino il pensiero e trasformino la realtà, quindi non smetterò mai di ripetere ad ogni ragazzo e ragazza che incontro quanto studiare sia meraviglioso.
Attenzione
Un’altra declinazione dell’assetto mentale che abbiamo appena citato, parente prossimo dell’intenzione, più facile, forse, da accettare è l’attenzione.
Anche tralasciando il livello di convinzione sulla bellezza e utilità dello studio, è fondamentale che l’assetto mentale sia caratterizzato dal prestare attenzione a quello che si sta studiando.
Pensare di studiare e apprendere in modo efficace senza indirizzare l’attenzione a quello che stiamo leggendo è un assurdo.
Così, a prescindere da quanto sia alta la motivazione, è importante che mentre si studia la nostra attenzione non sia distratta da altri stimoli, interno o esterni.
Ambiente
Curare l’ambiente in cui si studia è molto più importante di quello che pensiamo.
Infatti, il giusto assetto mentale è influenzato anche dall’ambiente nel quale si studia.
L’ ambiente dovrebbe essere il più possibile tranquillo, silenzioso e areato.
Il silenzio e la tranquillità favoriscono infatti l’attenzione e aiutano a mantenere la concentrazione.
L’areazione di una stanza, nello specifico la presenza di ossigeno, condiziona fortemente la capacità di apprendere e i risultati dello studio: è infatti scientificamente accertato che le migliori prestazioni cognitive sono direttamente collegate all’esposizione a maggiori livello di ossigeno nell’aria, e viceversa (ambienti con aria viziata, particolarmente ricchi di anidride carbonica, peggiorano la capacità cognitiva).
Infine, la disposizione di un ambiente funzionale allo studio, nel quale c’è tutto ciò che serve e nulla di più, oltre a limitare le fonti di distrazione e a evitare fastidiose interruzioni dovute alla ricerca del materiale necessario, predispone il cervello ad avviare l’attività che in quello specifico ambiente viene abitualmente condotta.