Che cos’è un’abitudine
C’è stato un tempo in cui le parole ‘abitudine’ o peggio ancora ‘routine‘ erano solo sinonimi di noia e ripetitività, tutte cose poco desiderabili e da cui fuggire.
Adesso, complice una maggiore consapevolezza e la diffusione di pratiche instagrammabili quali la ‘skin morning routine‘, il termine ha decisamente assunto un’accezione meno negativa.
Se poi hai avuto la fortuna di incrociare sulla tua strada una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, avrai ricevuto alcuni rudimenti sulle neuroscienze e, in particolare, sul funzionamento del nostro cervello sufficienti per farti apprezzare la fondamentale importanza delle abitudini.
Beh, io ho avuto questa fortuna e in proposito ho imparato che:
le abitudini si formano perchè il cervello è sempre alla ricerca di modi per risparmiare energia
Il nostro cervello trasforma quindi le azioni ripetute frequentemente in abitudini, così da poterle attuare in modo automatico, spesso inconsapevole, risparmiando energia.
Che cosa, esattamente, consuma energia?
Scegliere.
Compiere una scelta è infatti un’attività faticosa, e anche la più piccola e banale tra le azioni è il risultato di una serie di scelte.
Se per alzarci dal letto la mattina il nostro cervello dovesse scegliere da zero da che parte girarsi, quale piede posare per primo, se utilizzare le mani per appoggiarsi, etc…arriveremmo in cucina ad agguantare una tazza di caffè già esausti (cosa che, per inciso, a me qualche volta capita lo stesso…). Invece, per fortuna, queste sono azioni che, normalmente, svolgiamo con il pilota automatico, e senza che ci sia bisogno di prestare particolare attenzione.
Inoltre, il dispendio energetico cresce mano a mano che aumentano le opzioni disponibili per una singola scelta.
Immagino che tu sappia a che cosa mi sto riferendo, ma se invece non avessi mai sentito parlare del paradosso della scelta, guarda qui.
Le buone e le cattive abitudini
Questo meccanismo di ‘risparmio energetico’ ha la caratteristica di attivarsi con tutte le abitudini, buone o cattive che siano.
Niente di più facile quindi che ritrovarti, quasi senza accorgertene, con una cattiva abitudine per compagna, acquisita a forza di adottare un certo comportamento e senza nemmeno averla ‘scelta’.
La cosa positiva è che una cattiva abitudine può essere scalzata da una nuova buona abitudine, acquisita attraverso lo stesso meccanismo: la ripetizione.
Allenare la consapevolezza
La consapevolezza è quindi il muscolo che dobbiamo allenare per saper riconoscere:
- se un comportamento o un’azione sono frutto di un’abitudine o di una scelta
- se un’abitudine è ‘buona’ o ‘cattiva’
E per concludere qualche consiglio:
- conserva le tue energie per le scelte importanti, per tutto il resto crea un’abitudine
- costruisci il cambiamento sfruttando le abitudini
- sii consapevole del ‘rischio’: ogni tanto, cambia un’abitudine e allena la tua consapevolezza!
