Dai, ammettiamolo: queste due parole – organizzazione e creatività – così appaiate nel titolo ti fanno pensare che siano acqua e olio.
Da sempre, nell’immaginario comune, l’organizzazione è qualcosa di rigido, razionale e che lascia ben poco all’immaginazione.
Per contro la creatività è esattamente l’opposto: assenza di schemi, libertà massima di movimento e seguire l’istinto più che la razionalità.
Agli stessi problemi che la vita ci mette davanti c’è chi preferisce affrontarli pianificando e organizzando e chi invece risponde con l’improvvisazione e la creatività.
Oggi vorrei provare a smentire questa visione dicotomica, partendo (anche) dalla mia esperienza personale.
In breve: non sono mai stata così creativa da quando ho fatto dell’organizzazione la mia professione.
Organizzata lo sono sempre stata, o almeno, ho sempre pensato che, per affrontare la vita, ci volessero un metodo e un piano.
Devo ammettere che fino a qualche tempo fa non mi sarei definita una persona creativa.
Ma quello che ho scoperto, occupandomi di organizzazione a livello professionale, è che non dipendeva dal mio essere razionale, pragmatica e organizzata.
Altri ‘pregiudizi su me stessa’ mi impedivano di riconoscere in me tutta la creatività di cui ero dotata.
Riflettendo su questa apparente contraddizione ho realizzato che:
- per risolvere problemi e affrontare le ‘sfide’ della vita ho spesso dovuto trovare soluzioni creative, rese efficaci da un solido piano di esecuzione;
- l’organizzazione mi ha permesso di improvvisare quando ce n’era bisogno, senza perdere l’orientamento;
- sapere di avere un piano e di essere in grado di aggiustarlo all’occorrenza mi ha fatto essere serena quando ho avuto voglia di mandarlo all’aria.
E da quest’ultima osservazione mi piace ripartire per provare a definire la creatività.
Perché, forse, quando parliamo di creatività, ognuno di noi ha in mente una definizione diversa.
E la mia definizione è proprio contenuta in quell’ultima riflessione.
Creatività è la capacità di trovare soluzioni al di fuori delle regole che noi stessi ci siamo dati per cercarle.
Detto questo, per me è evidente che, senza un sistema di regole dal quale partire, non può esistere la creatività.
La creatività evidenzia i limiti di una soluzione, costringe a pensare fuori dagli schemi e consente ad un sistema di regole di evolvere in meglio.
La creatività è l’espressione più alta della capacità organizzativa.