L’organizzazione è equilibrio

2 Feb 2023 | Home sweet Home, Life Travel Soul

Come si fa a non commentare la breaking news di qualche giorno fa?

Marie Kondo dichiara al Washington Post di aver abbandonato l’idea di una casa sempre perfettamente ordinata e pulita e di aver abbracciato un nuovo stile di vita più rilassato, dopo la nascita del terzo figlio.

Marie ha abbandonato ogni estrema ricerca di perfezione, ammette che la sua casa è ‘un casino’ e si sintonizza con se stessa e con i suoi bisogni più profondi: passare del tempo di qualità con i suoi figli. 

Mi sono chiesta perché questa notizia mi abbia colpita.

Se devo essere sincera, in fondo, ero già convinta che la cara Marie stesse solo scegliendo di accendere il faro dell’attenzione su un particolare aspetto della sua vita e della ‘questione organizzazione’, che invece è ben più ampia e complessa di così.

Inoltre, non ho mai davvero pensato che il suo metodo ‘KonMari’ fosse realmente sostenibile per tutti e in tutte le fasi della vita.

Fatte le debite considerazioni sulla cultura giapponese entro la quale si devono collocare – per essere comprese – le teorie del riordino della Kondo, il principio di un unico metodo in grado di funzionare per tutti non mi ha mai convinta.

Credo infatti che l’organizzazione sia personale: deve essere cucita sul singolo individuo, sulla fase di vita e sulla situazione emotiva che sta attraversando.

La notizia ha però attirato la mia attenzione perché in questi giorni sto sempre più spesso riflettendo sulla necessità di avere equilibrio. In tutte le cose, e specialmente nell’organizzazione.

L’organizzazione è un sistema, e ogni sistema funziona bene se è in equilibrio.

Stare in equilibrio non significa raggiungere una statica perfezione.

Implica invece dinamicità, significa allontanarsi da un assetto per cercarne uno nuovo e migliore. 

In questo processo ci si sbilancia, si perde il contatto con il terreno e ci si lancia verso qualcosa che ancora non abbiamo afferrato, ma che crediamo ci farà stare meglio.

Anche Marie si è sbilanciata, per trovare un nuovo equilibrio che la facesse stare bene in una nuova fase di vita.

E ha avuto l’intelligenza di dirlo forte e chiaro dalle pagine del Washington Post.

Prima ancora, per essere precisi, ci ha scritto un libro: “Kurashi at Home: How to Organize Your Space and Achieve Your Ideal Life”.

Kurashi è un termine giapponese che significa proprio ‘stile di vita’ e Marie in questo libro incoraggia i lettori a cercare quello ideale per loro, in grado di portare gioia nelle loro vite.

Non solo una casa esteriormente perfetta, ma anche le attività quotidiane e le relazioni che viviamo devono essere in grado di suscitare gioia.

Può essere frustrante sentirsi in questo stato precario e traballante: siamo in un processo di cambiamento, di miglioramento e non ci sentiamo stabili e perfette.

Ma credo sinceramente che sia giusto, ‘sano’ sentirsi così: il sentimento che proviamo è la dimostrazione che stiamo facendo bene, che siamo sulla strada giusta, verso un equilibrio in movimento che si adatta alla nostra vita e ai nostri desideri, e non intrappolate nel mito della perfezione.

Sono Claudia e sono una professional organizer

Ti aiuto a migliorare le tue capacità organizzative attraverso la gestione consapevole di spazio, tempo, energie e denaro


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