In queste ultime settimane sono alle prese con una piccola ristrutturazione di casa.
Di fatto, ho ridisegnato la zona notte per dare una stanza ciascuno ai ragazzi e per ricavare un ufficio per me. Con l’occasione sono stati fatti piccoli lavori di manutenzione e di miglioria degli impianti ed è stata data una bella rinfrescata ai muri.
Le tre ‘R’ che trovate nel titolo hanno guidato le mie scelte e quelle di tutta la famiglia in questo lavoro, piccolo ma non veloce, e che ormai è in fase di conclusione.
Riduco
L’idea era quella di limitare i nuovi acquisti al minimo indispensabile, non sprecare denaro e riutilizzare quanto già era in nostro possesso, magari allocandolo in modo più funzionale.
Ridurre gli oggetti in entrata e ridurre gli oggetti già presenti ha avuto anche lo scopo di semplificare ulteriormente la gestione della quotidianità.
Il risparmio di tempo che si ottiene lavorando su un insieme minimale di oggetti può davvero fare la differenza nelle nostre giornate: pensate al tempo risparmiato la mattina nel vestirsi quando si ha un armadio adeguato ma essenziale e non sovraccarico di capi che spesso restano inutilizzati.
Oppure pensate al minor tempo necessario per i lavori domestici quando, ad esempio, lenzuola e federe sono nel numero giusto e ben organizzate negli armadi, pronte per essere utilizzate nella camera giusta.
Riuso
Fin dalle fasi iniziali del progetto, dovendo svuotare completamente le stanze per procedere con gli interventi sull’impianto elettrico, per ritinteggiare e ri-arredare in modo funzionale alle nuove esigenze, l’occasione è stata ghiotta per procedere ad eliminare tutto quello che non sarebbe servito.
Fare questa cernita prima di spostare tutto in garage ha permesso di ridurre la quantità di cose da movimentare e di avere un’idea molto precisa del contenuto di tutte le stanze, di tutti gli armadi e cassetti.
La maggior parte delle cose che occupavano le varie stanze, dai mobili all’abbigliamento, dai libri ai giochi sono state conservate e catalogate in base alla loro destinazione futura:
- vendita
- donazione
- riuso in altre parti della casa
Per fare un esempio, il mio studio è stato completamente riarredato utilizzando mobili e lampade già in nostro possesso.
Una libreria in particolare, che prima era in salotto e che avremmo voluto sostituire (ma non l’abbiamo fatto, sarebbe stato uno spreco), è stata spostata nello studio, che ne aveva bisogno, liberando uno spazio in salotto da ridisegnare diversamente per soddisfare ancora meglio le esigenze di questa nuova fase di vita.
Perchè riusare permette sì di risparmiare e valorizzare oggetti che già possediamo, ma rende anche possibile rinnovare ambienti senza esborso economico, utilizzando solo la nostra creatività e il nostro tempo.
Spesso introdurre questi cambiamenti nell’ambiente in cui viviamo regala nuova energia e nuovi stimoli!
Riciclo
Alla fine, solo una piccola parte delle cose è state realmente buttata.
Qualche gioco, penna o capo di abbigliamento rotto, non riparabile, né recuperabile per essere donato ad altri.
La tanta carta ormai inutile, frutto di una lunga cernita di documenti conservati in tanti anni, è stata riciclata.
Mobili non più necessari a noi sono stati regalati o venduti, liberando spazio prezioso e andando a soddisfare necessità di altre famiglie.
Insomma, seguire questi criteri ha portato molti benefici, in termini di risparmio di denaro, di recupero di spazio e di riduzione dello spreco.
Forse il progetto è stato un po’ più lungo e faticoso ma ne è valsa decisamente la pena.