Il tempo delle vacanze

29 Giu 2023 | As time goes by, Life Travel Soul, School

Tre mesi di vacanza davanti e la domanda che molti genitori, come ogni anno, si fanno: e adesso?

La routine scolastica spesso si rivela un prezioso aiuto per i genitori, soprattutto se entrambi hanno lavori impegnativi che li tengono lontani da casa per tante ore.

Per quanto l’incastro di tutte le attività e la gestione delle mille incombenze possa essere difficile e faticosa, di solito, dopo le prime settimane di settembre, si trova una ‘quadra’ e ci si affida a questa rassicurante routine fino a giugno.

Voglia di un tempo diverso

Da giugno invece inizia un periodo diverso, in cui l’assenza del tempo scuola e la presenza dei compiti, spesso numerosi, se non eccessivi, rendono necessario trovare nuovi equilibri familiari.

Da un lato c’è la voglia di un tempo destrutturato, nel quale, finalmente, tornare a connettersi con i propri ritmi interiori, senza troppi vincoli esterni.

Dall’altro c’è la consapevolezza che tre mesi sono tanti, che il tempo del riposo, le ferie, non sono sufficienti a coprire questo lungo periodo, e che le esigenze da soddisfare sono spesso contrastanti.

La ricerca di una nuova routine 

È naturale quindi che il tentativo sia quello di replicare la routine invernale, sostituendo alla scuola oratori, centri estivi o altre attività organizzate, se non una combinazione di tutti e tre. 

In questi contesti però non sempre è previsto un tempo e un supporto adeguato per lo svolgimento dei compiti, e così a molte famiglie non resta che dedicare anche i fine settimana estivi ai compiti delle vacanze.

Tralasciando, per ora, ogni considerazione su come mai questo sia ancora l’unico modello possibile per pensare l’organizzazione dei tempi nella nostra società, mi interessa invece offrire spunti utili per valorizzare questi tre mesi di vacanza della scuola.

1. Scegli che cosa vuoi mettere in questi tre mesi

Quando a giugno pensiamo ai tre mesi che ci aspettano, abbiamo la sensazione di avere davanti un periodo lunghissimo: piacevolmente lungo per i ragazzi, un po’ troppo per i genitori.

In realtà il tempo tende a scivolare tra le dita, e il mio consiglio è di fare, in famiglia, una riflessione consapevole e condivisa su quello che si vuole mettere in questo periodo.

L’idea è che ognuno esprima liberamente la propria visione e dichiari le proprie intenzioni e priorità per l’estate. 

Il confronto sarà utile anche per avere immediata consapevolezza di situazioni di conflitto che dovranno essere gestite cercando compromessi.

Anche la posizione ‘io non voglio fare niente’ dovrebbe secondo me essere legittimata, salvo poi, attraverso il dialogo e il confronto, provare a definire di che tipo di niente si tratti…

2. Allena la flessibilità

Lo sforzo di chiarire che cosa fare di questi tre mesi avrà probabilmente portato a costruire un mix di attività: alcune necessarie, che non possono essere sospese per quanto noiose o poco gradite; altre improntate allo svago e alla coltivazione di  hobby che nei mesi invernali sono stati sacrificati.

Affrontare questo piano d’azione per l’estate come se si stesse affrontando l’anno scolastico potrebbe rivelarsi, se non un errore, almeno un’occasione persa.

Il periodo estivo si presta particolarmente ad allenare la flessibilità: cambiare i piani, non fare programmi rigidi se non sono davvero necessari, ma imparare a portare a termine i compiti importanti anche senza un cronoprogramma definito al dettaglio.

Allenare la flessibilità si dimostrerà utile per affrontare gli imprevisti, consapevoli che abbiamo le capacità per farlo.

3. Poche regole, ma buone

Insomma, per concludere, in vacanza poche regole, ma buone.

Impostare le giornate, o meglio le settimane perché ci sia la giusta alternanza tra attività strutturate e necessarie e tempo libero per la creatività e lo svago resta la scelta migliore.

Va bene anche cercare di non stravolgere eccessivamente gli orari del risveglio, del riposo e dei pasti. 

Ma se questo può essere molto importante per bambini piccoli, con quelli più grandi il mio consiglio è concedere una certa flessibilità, in modo che i ragazzi possano sperimentare uno stile di vita più allineato con i propri bioritmi.

L’estate è anche il tempo delle sperimentazioni, e trovare il momento del giorno in cui si è più reattivi e produttivi può essere un investimento nella conoscenza di se stessi.

Quindi, sì alle regole importanti (ogni famiglia sa quali sono) e invece allentiamo pure la presa sul resto, che, tanto settembre arriva sempre per tutti.

Sono Claudia e sono una professional organizer

Ti aiuto a migliorare le tue capacità organizzative attraverso la gestione consapevole di spazio, tempo, energie e denaro


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