L’importanza del sonno

6 Lug 2023 | Life Travel Soul

Negli ultimi anni hanno riscosso molto successo i libri di crescita personale incentrati su l’alzarsi presto per fare – nelle ore che precedono l’inizio della giornata lavorativa – una serie di attività utili per il raggiungimento del successo personale.

Che si tratti di fare sport, meditazione, journaling o la lettura della rassegna stampa, l’idea è che chi vuole avere successo nella vita non deve perdere tempo a dormire.

Premetto che ciascuno di noi ha i propri bioritmi e i propri bisogni in termini di sonno, e riconosco – perchè spesso capita anche a me –  che ogni tanto si può sentire l’esigenza di sperimentare pratiche nuove, compresa l’adozione di una routine che preveda la sveglia alle 5 del mattino.

Tuttavia, ben presto io mi sono trovata a chiedermi il perché di questa crociata, colpevolizzante, contro una buona dormita.

Non ho una risposta, probabilmente ci sono diverse motivazioni che insieme contribuiscono a far pensare che in nome di una maggiore produttività quello che si debba fare è togliere ore di sonno ‘improduttivo’: pensiamo ad una certa cultura della performance e al fatto che la tecnologia ci tiene sempre più connessi e ci rende incapaci di staccare (e dormire è staccare per eccellenza).

Forse però è anche questione di consapevolezza: siamo abbastanza informati sul ruolo che svolge il sonno nella nostra vita e sul rischio che il dormire poco rispetto ai bisogni può comportare?

Chi dorme non piglia pesci

Anche i modi di dire popolari rimandano all’idea che dormire sia una perdita di tempo, un’attività che più si tiene limitata meglio contribuisce a farci raggiungere i nostri obiettivi, cioè essere produttivi.

Una certa impostazione all’americana del tema della crescita personale ha poi contribuito a diffondere le storie degli uomini di successo (sì, a ben guardare sono sempre uomini…) abituati a dormire poche ore per notte: così sono diventati mega-imprenditori, ricchi uomini d’affari, guru con conto in banca stellare e presidenti degli Stati Uniti.

I benefici del sonno

In realtà la medicina e anche le neuroscienze hanno da tempo dimostrato l’importanza del sonno, sia in termini qualitativi che quantitativi.

Il sonno è una funzione ‘attiva’ e non può essere definita solo come assenza di veglia e spegnimento.

Dormire è infatti una funzione essenziale alla sopravvivenza, svolge un ruolo importante nella rigenerazione dei tessuti e nella protezione immunologica ed è fondamentale per il funzionamento del nostro cervello.

Cicli REM e non-REM

Durante il sonno notturno si alternano cicli REM e non-REM nei quali si attivano diversi processi.

Il sonno non-REM sembrerebbe legato ai processi di riparazione e di pulizia dalle tossine che vengono prodotte durante le ore di veglia, e, più in generale, correlato al ristoro delle funzioni vegetative di base.

Invece, il sonno REM è quello collegato alle funzioni cerebrali superiori e a quelle mentali che si organizzano in questa fase.

In questo ciclo il cervello lavora attivamente per riorganizzare e consolidare le informazioni apprese durante la giornata.

Attraverso questi processi la memoria a breve termine viene trasferita alla memoria a lungo termine (leggi questo articolo in cui ti parlo di studio e memoria).

Dormire ti aiuta ad organizzare il pensiero

Dormire un numero di ore sufficienti e dormire bene è quindi condizione necessaria per vivere le giornate al meglio della condizione fisica e mentale.

Stanchezza mentale e affaticamento, difficoltà nell’apprendimento e nella memorizzazione, ridotta capacità decisionale e di problem-solving sono tutte conseguenze di un sonno insufficiente e di scarsa qualità.

Specialmente per gli adolescenti, dormire un numero di ore tra le 8 e le 10 si rivela essenziale per i processi di attenzione, apprendimento e memorizzazione a lungo termine.

Per funzionare bene e quindi essere anche più produttivi non c’è niente di meglio che dormire.

Immagine di diana.grytsku su Freepik

Sono Claudia e sono una professional organizer

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