Le competenze organizzative per i bambini

21 Ott 2021 | School

Siamo già oltre la metà di ottobre, la scuola è davvero iniziata e si comincia a fare sul serio.

Dimmi la verità, tra compiti e attività extrascolastiche ti senti di nuovo come il criceto nella ruota e stai (quasi) desiderando che arrivino le vacanze?

I tuoi figli sembrano travolti dagli eventi, sono perennemente in ansia e sperduti davanti ai (numerosi) impegni, compiti e attività che li coinvolgono?

Non hanno idea di quello che devono fare e chiedono continuamente il tuo aiuto?

Oppure vivono sereni e inconsapevoli salvo poi restare delusi per non aver raggiunto un risultato per loro soddisfacente?

Spesso queste situazioni sono originate, o comunque aggravate, da una carenza nelle competenze organizzative di base.

La scuola infatti, molto incentrata sull’apprendimento delle competenze tecniche e relazionali, troppo spesso non insegna (o almeno non lo fa in modo sistematico e strutturato) quelle competenze organizzative che sono indispensabili per utilizzare efficacemente ogni sapere appreso e crescere bambini sempre più autonomi, responsabili e sicuri di sé.

Le competenze organizzative, pur non rappresentando una soluzione immediata ad una serie di problematiche, costituiscono il miglior investimento possibile per il futuro dei tuoi figli (e anche per il tuo).

Che cosa si intende per competenze organizzative?

Si tratta di una serie di conoscenze apprese e di abilità sperimentate nella pratica quotidiana che mirano al consolidamento di una serie di capacità:

  • gestire in modo funzionale i propri spazi;
  • gestire se stessi nel tempo, definendo priorità, obiettivi e una serie di azioni volte a raggiungerli;
  • gestire le proprie energie;
  • gestire il denaro;
  • collaborare con gli altri – a scuola come in famiglia – per gestire efficacemente e con soddisfazione tutti gli aspetti della convivenza.

Si tratta di competenze trasversali che, se presenti, troppo spesso si considerano come doti innate dell’individuo.

Invece sono competenze che si possono e si devono apprendere, e prima si comincia, più semplice è.

Per gradi e seguendo l’età, è possibile insegnare ai bambini e ai ragazzi a gestire in modo organizzato ed efficace le proprie risorse.

Da dove puoi cominciare?

Non c’è niente di più potente dell’esempio per insegnare qualcosa ad un bambino.

E non c’è niente di più naturale per un bambino che imparare giocando.

 

Per insegnare come tenere ordinato uno spazio, ad esempio la cameretta, il mio consiglio è quello di abituare i tuoi figli, fin da piccoli, a rimettere a posto i giochi ogni sera, prima lasciando che ti osservino e poi, mano a mano che crescono, facendoli partecipare attivamente al riordino come se fosse un gioco: un gioco a chi fa prima, un gioco a chi mette i giochi nelle categorie (contenitori) giuste, un gioco a chi aiuta per primo il fratello o la sorella…

Se sei alle prese con ragazzini più grandi, abituali all’importanza di scegliere il posto giusto per fare i compiti e studiare: senza distrazioni intorno (televisione spenta, no telefono), preparando tutto il materiale necessario prima di iniziare (libri, quaderni e supporti vari), rispettando gli spazi di lavoro, di studio e di svago degli altri membri della famiglia, e stabilendo in anticipo quando e come potranno accedere al tuo aiuto (ad esempio per chiarire un dubbio, chiedere un consiglio o altro che non sia farsi fare da te il compito).

 

Per insegnare come gestire i propri tempi comincia con il dare alla giornata dei tuoi figli una struttura: insieme disegnate o scrivete – a seconda dell’età – le attività che devono fare, ad esempio, al risveglio o alla sera. Io utilizzavo con successo e divertimento ‘le procedure della nanna’: un foglio scritto dai bambini stessi e appeso sull’anta dell’armadio in cui erano elencate le attività che, in sequenza, dovevano svolgere prima di andare a dormire (riordino giochi, lavarsi i denti, mettersi il pigiama, scegliere il pupazzo per la notte…). Ti assicuro che si divertivano un mondo a segnare con un pennarello o con uno sticker le attività completate.

Con ragazzi più grandi puoi allargare la pianificazione alla settimana e condividere il calendario delle loro attività scolastiche ed extrascolastiche (dallo sport al dentista) in modo che, ad esempio, imparino a gestire i compiti in funzione del tempo che avranno a disposizione dopo aver considerato tutti gli altri impegni. Ancora, insegna loro a studiare, pianificando le attività (il diario in questo è il prezioso alleato dell’organizzazione) e dandosi dei tempi per completare i compiti e per ricontrollare il lavoro fatto.

Ti posso assicurare, per esperienza, che i ragazzi reagiscono sempre bene a questa responsabilizzazione e dimostrano da subito grandissime capacità nell’organizzarsi.

 

Per insegnare loro a gestire le proprie energie, stabilisci insieme a loro delle regole per lo svolgimento di alcune attività e per l’orario in cui andare a letto: ad esempio (e nel caso di bambini più grandi) potete decidere che, dopo il ritorno da scuola, il tempo per la merenda e il relax è di 40 minuti, che l’orario per andare a letto non può superare le 21.30, che la cartella va preparata prima di cena (e non la mattina stessa). Anche in questo caso il mio consiglio è responsabilizzare i ragazzi, decidendo insieme quali regole stabilire (entro certi limiti chiaramente).

 

Per imparare a gestire il denaro non è mai troppo presto. L’educazione finanziaria di base (ad esempio tenere un bilanco delle entrate e delle uscite, non diventare esperti di criptovalute) è a livelli molto bassi nel nostro paese, non perchè ‘non siamo portati’, ma semplicemente perchè non ci viene insegnata presto. Io sfido chiunque a imparare qualcosa senza che gli venga insegnato o, al limite, senza poter osservare da vicino qualcuno che mette in pratica quel sapere.

Anche in questo caso la scuola non fa molto, e se lo fa, spesso è tardi. Allora il mio consiglio è quello di insegnare ai bambini a gestire il denaro: comprenderne il valore (non solo il valore morale, ma proprio quello facciale), capire i meccanismi di domanda e offerta, i concetti di entrata e uscita. Piano piano, semplicemente coinvolgendo i bambini nelle attività quotidiane, come il momento della spesa, acquisiranno familiarità con il denaro e sicurezza nel padroneggiarlo. Al momento giusto, introduci la paghetta: è uno strumento importante per responsabilizzare i ragazzi e per far comprendere (in teoria e in pratica) il concetto di risparmio.

 

Per insegnare la collaborazione in famiglia prepara un bel calendario da appendere in cucina in cui sono definiti i compiti di tutti all’interno della settimana: con disegni o a parole (sempre a seconda dell’età) stabilite chi apparecchia e chi sparecchia, chi dà la pappa al cane, chi porta fuori la spazzatura. Fai capire ai bambini che se tutti fanno la loro parte, poi è più facile trovare il tempo per una storia o per un film tutti insieme.

 

All’inizio, con bambini molto piccoli, tutto sarà vissuto come un gioco.

Poi, con l’aumentare dell’età e delle ‘responsabilità’ i bambini si troveranno ad aver acquisito regole semplici ma utili, ad avere l’abitudine a mettere in atto comportamenti efficaci per l’organizzazione degli spazi in cui vivono e dei tempi all’interno della giornata e della settimana, e avranno fatto esercizio di consapevolezza sulle proprie energie e su quanto la collaborazione possa venire in aiuto nel momento in cui queste sono scarse.

Tutte competenze trasversali che saranno ben felici, un domani, di poter inserire nel curriculum vitae, ma che, soprattutto, li renderanno persone più sicure e felici.

Sono Claudia e sono una professional organizer

Ti aiuto a migliorare le tue capacità organizzative attraverso la gestione consapevole di spazio, tempo, energie e denaro


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