Intelligenza artificiale e scuola

30 Nov 2023 | School

Più o meno a febbraio di quest’anno mi imbattevo in un articolo di giornale che aveva lo stesso titolo che ho dato a questo post.

Il tema dell’intelligenza artificiale era diventato mainstream, dopo che, nel novembre precedente, era sbarcata in Italia la prima versione di Chat GPT.

Devo ammettere che l’argomento mi ha subito affascinata e ho avuto la tentazione di scriverne immediatamente. 

Invece ho aspettato: vorrei dire che l’ho fatto perché ancora dovevo chiarirmi le idee, ma, in realtà, l’appunto che avevo preso è semplicemente scivolato in coda.

Probabilmente è stato meglio così, e facendo qualche ricerca per scrivere questo articolo ho trovato materiale ancora più interessante.

Le novità spaventano sempre

I primi articoli sull’intelligenza artificiale oscillavano tra lo stupore e la catastrofe

E tutto questo senza ancora aver definito che cosa fosse l’intelligenza artificiale. 

Al momento gli esperti non sono ancora arrivati a una definizione univoca, e probabilmente i timori legati ad essa derivano proprio dal fatto che ancora non la si riesca a definire.

Mentre mesi fa la preoccupazione sembrava essere quella di impedire agli studentə di copiare i compiti, o almeno quella di riuscire a scoprirlə, oggi gli spunti di riflessione mi sembrano decisamente più interessanti e articolati e danno più spazio alle opportunità.

Ho letto veramente tanto e uno degli aspetti che più mi ha colpito ha a che fare con la possibilità di accedere, finalmente, ad una didattica personalizzata.

Tra le frasi che ho letto, questa mi piace particolarmente ed è tratta da un articolo di Save The Children (che poi vi linko in coda all’articolo):

“L’intelligenza artificiale ha una potenza davvero rivoluzionaria, ma resta un “mulo” a cui solo noi umani possiamo dare una direzione. Dare una direzione presuppone avere una consapevolezza critica”.

Che cosa serve alla scuola 

Il fatto che per utilizzare al meglio l’intelligenza artificiale serva spirito critico me la fa assomigliare a tutte le altre innovazioni tecnologiche e informatiche alle quali, ormai, ci siamo abituatə, talmente tanto da non poterne più fare a meno.

E alla scuola, come genitori ed educatori, chiediamo da sempre, ancora prima che la tecnologia entrasse prepotentemente nelle nostre vite, di preparare a far fronte a una vita complessa, fatta di cambiamenti che si susseguono con una rapidità sempre maggiore e che ha bisogno di soluzioni innovative per affrontarla.

Di solito la sintesi è proprio ‘una scuola che sviluppi lo spirito critico’. 

Insomma: quello che già oggi riteniamo fondamentale che la scuola offra ai nostrə ragazzə è anche quello che sembra necessario per utilizzare in modo positivo l’intelligenza artificiale.

Ben venga quindi se il fenomeno dell’intelligenza artificiale costringerà ancora di più la scuola verso lo sviluppo e l’allenamento dello spirito critico, una chiave in grado di aprire tutte le porte.

I possibili utilizzi nel mondo della scuola

Abbiamo detto che ancora non esiste una definizione univoca di intelligenza artificiale.

Significa che il primo passo che ci troviamo a dover fare non è decidere se usarla o non usarla, ma quello di acquisire competenze sulle sue caratteristiche e sul suo funzionamento.

Solo così si potrà pensare di poterla utilizzare a proprio vantaggio e di essere in grado di distinguere gli eventuali usi impropri.

D’altra parte l’intelligenza artificiale può aprire nuovi scenari per la didattica.

E in questi scenari l’insegnante continua ad essere una figura centrale.

Innanzitutto, è chi la conosce ed è in grado di maneggiarla con perizia, spiegando agli studentə i rischi associati e affrontando con loro le questioni etiche relative al plagio e alla correttezza con la quale si deve affrontare ogni esperienza di vita (non è educazione civica anche questa?).

Poi l’insegnante è chi insegna a fare le domande giuste. Pensiamo all’utilizzo di un motore di ricerca, tecnologia ormai data per scontata: i dati a disposizione sono infiniti, ma senza fare al sistema le domande giuste difficilmente troveremo le risposte corrette e che servono al nostro scopo.

Infine, l’insegnante può davvero stringere un’alleanza con l’intelligenza artificiale e utilizzarla per lo svolgimento di parte del suo lavoro: dalla preparazione di materiali interattivi e personalizzati, all’organizzazione efficace (e veloce) delle informazioni, fino alla strutturazione di test di verifica e di analisi dei bisogni di apprendimento dei ragazzə. 

https://www.savethechildren.it/blog-notizie/intelligenza-artificiale-scuola-una-didattica-innovativa

Immagine di Freepik

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