Ho già citato più volte David Allen e il suo libro ‘Getting Things Done‘.
Sua è la regola dei due minuti e sua una frase che trovo particolarmente ispirazionale (e confortante):
“Raramente le cose si bloccano per mancanza di tempo. Succede perchè non è stato definito come farle e quando farle”
Mi sembra il momento quindi di vedere più da vicino il suo famoso metodo GTD per la gestione dell’efficienza personale.
Non è un metodo semplicissimo da comprendere in tutte le sue sfumature e non è di immediata applicazione, ma credo che tutti possano trovare uno o più spunti utili da applicare alla propria situazione.
Del resto Allen è piuttosto ambizioso nel suo intento: vuole offrire una soluzione al senso di smarrimento e ansia causato dal non riuscire a far fronte ai propri impegni in modo (abbastanza) preciso e tempestivo. Sì, insomma, quella sensazione – che credo tutti abbiamo provato – di venire sopraffatti dagli eventi e di essere travolti da mille cose da fare e da ricordare.
A questo proposito Allen sostiene che il cervello è fatto per avere idee, non per conservarle.
Ecco perché è necessario evitare di sprecare energie mentali e tempo cercando di ricordare le attività da svolgere e le scadenze da rispettare: l’utilizzo di un sistema di organizzazione basato sul metodo GTD aiuta a liberare la mente, mantenere il controllo e a migliorare la produttività.
I cinque passi del metodo GTD
1. Cattura
In questa prima fase è indispensabile raccogliere tutto quello che sta nella tua mente: scadenze, impegni, attività in corso o da iniziare, promesse fatte, progetti, intenzioni, desideri, propositi…insomma non tralasciare nulla di quello che ti frulla in testa, occupa spazio, si ripresenta puntualmente per distrarti o preoccuparti, e ti impedisce il riposo.
Non dimenticare di raccogliere quello che, pur stando fuori dalla tua mente (documenti cartacei, appunti, biglietti da visita) rappresenta comunque un pensiero, un cerchio aperto o un’attività che cattura la tua attenzione.
Tutto questo materiale deve essere raccolto in contenitori fisici o digitali: vaschette porta documenti, applicazioni per raccogliere promemoria e note, inbox della posta elettronica. In particolare:
- decidi quali sono i tuoi strumenti di raccolta;
- cerca di tenere il loro numero entro un limite ragionevole;
- inserisci tutto quello che arriva di nuovo in questi strumenti.
Il magazzino del tuo cervello deve restare il più possibile vuoto.
2. Chiarisci
In questa fase lo scopo è esaminare ogni elemento raccolto.
La domanda che devi porti (e non è una domanda facile) è ‘che cosa significa questa cosa?‘
Chiederti questo non vuol dire svolgere le attività, ma solo trasformarla in una o più azioni e decidere se puoi agire:
- se la risposta è NO, scegli se eliminare, archiviare o differire;
- se la risposta è SI, decidi se si tratta di una azione singola o se è collegata ad un progetto…e vai al punto successivo.
3. Organizza
La terza fase prevede che i vari elementi siano organizzati, tipicamente attraverso l’utilizzo di calendario e liste.
Riparti dagli elementi per cui al punto precedente avevi risposto SI:
- se c’è una azione singola che può essere completata in non più di due minuti, fallo!
- inserisci tutto ciò che ha una scadenza nel calendario;
- ciò che non ha una scadenza, ma costituisce una singola azione può essere organizzato in una o più liste, a seconda del tipo di contenuto (es. personale, lavoro, figli, telefonate, acquisti…);
- chiediti se una singola azione deve essere svolta da te o può essere delegata: in questo caso inseriscila in un’apposita lista (es. attività delegate – da monitorare).
E poi ci sono i progetti. Per Allen qualunque compito che richieda più di un solo passaggio per essere completato è un progetto.
Innanzitutto è bene che tu abbia una lista di tutti i progetti.
In seguito, dovresti esaminare ogni progetto e scomporlo in singole azioni collegate tra loro, da inserire in calendario – se hanno scadenze – o da inserire in sottoliste nel caso contrario.
L’organizzazione delle azioni singole e dei progetti deve consentirti di ragionare sulle priorità e sulla sequenza da seguire per raggiungere i tuoi obiettivi.
4. Rifletti
Rifletti sul sistema che hai messo in piedi: per approssimazioni successive, aggiusta il tiro migliorando precisione, completezza e prospettiva nell’ottica di raggiungere i tuoi obiettivi.
Rivedi il tuo sistema di liste per accertarti che sia funzionale e aggiornato.
Consultalo almeno una volta al giorno:
- per verificare di avere completato i compiti assegnati e rispettato le scadenze;
- per stabilire le priorità per il giorno successivo: solo così la produttività aumenterà e i risultati cominceranno ad essere conseguiti.
Ogni settimana poi:
- svuota la mente e raccogli i nuovi input nel sistema di raccolta;
- svuota i sistemi di raccolta e analizzane i singoli elementi;
- organizza le attività nel calendario, nelle liste di competenza o in nuove liste, aggiorna i progetti;
- controlla la liste dei compiti delegati: a che punto sono? è il caso di sollecitare?
- verifica la lista degli input differiti: c’è qualcosa che posso rendere esecutivo?
5. Agisci
Infine, agisci.
Sembra semplice, ma arrivata a questo punto potresti comunque sentirti paralizzata, incapace di cominciare.
Allen ha un consiglio anche per questo.
Per decidere a quale attività dedicarti suggerisce di considerare i seguenti fattori:
- il contesto: sono in ufficio, forse non è il momento per uscire e completare la lista ‘acquisti’; rispettare il contesto sarà molto più facile se utilizzerai liste contestuali, che raccolgono quindi un insieme di attività accumunate dal medesimo contesto;
- il tempo a disposizione: scegli attentamente l’attività da svolgere in base al tempo di cui disponi; fai attenzione alla stima dei tempi quando organizzi le tue attività e pianifichi le giornate;
- le energie a disposizione: fai altrettanto con le tue energie…inutile affrontare un’analisi complessa quando sei stanca e mentalmente non fresca. Investi del tempo nella conoscenza di te stessa e dei tui bioritmi: conoscere i tuoi momenti di massima e minima resa ti aiuterà a pianificare con maggiore accuratezza i compiti da svolgere;
- la priorità: se l’utilizzo dei precedenti tre criteri non ti ha risolto l’ambiguità tra due o pià attività, comincia con lo svolgere il compito più importante. E se si tratta di un boccone indigesto, che ti fa scattare la tentazione di procrastinare…leggi il mio articolo ‘Eat that frog‘!
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Il metodo GTD non è semplice e non puoi pensare di riuscire ad utilizzarlo completamente in breve tempo. Serve tempo ed energia, specialmente per il set up iniziale.
Ma è un metodo organico che, a regime, ti permette di non perdere niente e di mantenere un ottimo controllo su ogni aspetto della tua vita, sia privato che lavorativo.
Anche questo metodo però non ti dice quali sono le tue priorità: a questo ci devi pensare tu, interrogandoti sui tuoi obiettivi e, alcune volte, sui tuoi valori.